sabato 28 marzo 2020

STEP #04

Gestire nella mitologia

Nella mitologia antica, primeggia senza dubbio quella greca. Le figure mitologiche narrate da Omero sono diventate leggendarie e sono comparse spesso anche all’interno di opere di epoca successiva. Gli eroi omerici sono stati per molti anni spunto di riflessione, in quanto erano profondamente differenti da come li immaginiamo. Erano spinti unicamente dalle passioni e non erano lontanamente in grado di gestirle. Ogni loro scelta e azione non era ragionata, al contrario era presa d’istinto e unicamente in relazione ai sentimenti provati in quel preciso momento.
Questa filosofia è evidente in tutto il poema dell’Iliade in cui l’intero filone narrativo è condotto dalle passioni dei singoli eroi piuttosto che dalle necessità della guerra che si sta combattendo. Ne è una prova persino il proemio che è improntato, come noto, sull’ira di Achille.

Μῆνιν ἄειδε θεὰ Πηληιάδεω Ἀχιλῆως
οὐλομένην, ἥ μυρί˙ Ἀχαιοῖς ἄλγε' ἔθηκε,
πολλὰς δ'ἰφθίμους ψυχὰς Ἄιδι προίαψεν
ἡρωων, αὐτοὺς δὲ ἐλώρια τεῦχε κύνεσσιν
οἰωνοῖσί τε πᾶσι, Διὸς δ'ἐτελείετο βουλή,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε
Ἀτρείδης τε ἄναξ ἀνδρῶν καὶ δῖος Ἀχιλλεύς.

Canta, o dea, del Pelide Achille l'ira
rovinosa, che infiniti dolori causò agli Achei,
e gettò all'Ade molte forti vite
di eroi, e loro rese prede per i cani
e per gli uccelli tutti, e di Zeus si compiva il volere,
da quando appunto all'inizio si divisero litigando
l'Atride principe di uomini e lo splendido Achille.

Molti dei problemi e dei decessi che stanno affliggendo gli Achei non sono dovuti a errori militari, ma unicamente alle passioni dell’eroe più importante dell’esercito greco. L’ira, μῆνις, è addirittura il primo termine dell’intero poema, ad indicare che si tratta della tematica principale.
Lo stesso ritorno sul campo di battaglia di Achille nel libro XIX non è determinato da un reale riappacificamento con Agamennone o ad una scelta razionale. Il Pelide decide si tornare a combattere solo perché il desiderio di vendetta per la morte di Patroclo supera quello di collera per Agamennone.
Possiamo cominciare a parlare di gestione delle passioni, durante l’età classica, quando per la prima volta si parla di razionalità, ragione e λόγος. In questo nuovo mondo gli eroi omerici sono ancora rappresentati nelle tragedie, ma come esempio di una realtà superata e da cui trarre insegnamento. Le passioni sono centrali per esempio nell’Aiace di Sofocle, in cui il protagonista dopo aver scoperto che non avrebbe ottenuto le armi di Achille, destinate ad Ulisse, compie azioni terribili dettate dalla rabbia e della vergogna che provava. Un’altra volta azioni non soppesate e mai ragionate, ma unicamente frutto di istinto e mancata gestione delle passioni.



Riferimenti:
  • Omero, "Iliade"
  • Sofocle, "Aiace"

lunedì 23 marzo 2020

STEP #02

Breve storia fantasiosa sull'origine del termine

Molti anni fa, nacque un bambino formidabile. Il suo nome era Gigi e quando raggiunse l’età di tre anni, i genitori scoprirono in lui un enorme talento nello sci alpino. Dal momento che il ragazzino sembrava divertirsi molto a praticare questo sport, già due anni dopo venne iscritto in uno sci-club, in modo che potesse esprimere al meglio il suo talento e migliorare la sua tecnica.
Gigi migliorava a vista d’occhio, e non passò molto che il suo allenatore decise di farlo partecipare alla sua prima gara. Purtroppo questa non andò per niente bene e il bambino si classificò addirittura ultimo. Tuttavia la sua bravura durante gli allenamenti era incredibile e così lo fecero partecipare a molte altre gare, ma in nessuna di queste raggiunse i risultati che sperava di ottenere; occupò al contrario, sempre le ultime posizioni. Erano tutti molto dispiaciuti, ma il più triste era proprio Gigi che affermava di non riuscire neanche a divertirsi il giorno delle gare. 
Durante tutta la stagione non ci furono miglioramenti e i suoi genitori pensarono di aver commesso un errore a fargli praticare uno sport a livello agonistico. Credevano che Gigi avesse troppa ansia e sentisse troppo la pressione ogni volta che affrontava una competizione. Sembrava che non potesse esserci alcuna soluzione, ma l’allenatore non era d’accordo. A parer suo, l’ansia e la pressione non erano fattori decisivi, si poteva imparare a gestirli. E lungo tutto l’anno successivo, egli insegnò a Gigi proprio questo, la gestione dei suoi sentimenti e delle sue paure. 
A fine stagione vinse la sua prima gara.

domenica 22 marzo 2020

STEP #01 bis

Traduzione nelle principali lingue
  • Inglese: manage, handle, run;
  • Francese: gérer;
  • Spagnolo: gestionar;
  • Portoghese: gerir;
  • Tedesco: verwalten;
  • Greco antico: διοικέω, χειρονομέω;

Nel tradurre il verbo gestire, notiamo che la derivazione dal verbo latino gero, -is, gessi, gestum, -ere, <gestire, amministrare >, si fa sentire naturalmente in tutte le lingue neolatine. Questo è molto evidente nella traduzione in francese e in portoghese, mentre lo spagnolo, come era avvenuto per l’italiano, ha predetto il termine gestio, -onis, con analogo significato.
Nel caso dell’inglese, il verbo che più corrisponde al significato di gestire è manage, che deriva direttamente dal latino manus, -us, in quanto nel XV secolo, appena coniato, significava maneggiare, controllare un cavallo. Ha assunto più avanti il suo significato corrente. Handle e run sono due valide alternativa di traduzione, in particolare la seconda è molto usata nella lingua di tutti i giorni.
Nel tedesco corrente la traduzione più opportuna è verwalten. Precedentemente, era utilizzato anche il termine walten, che però ha una connotazione più dura e significa prevalere.
Non vi è alcuna derivazione invece dal greco antico, dove veniva usato il termine διοικέω con il significato di governare, amministrare, da cui διοίκησις, diocesi. Per esprimere il nostro gesticolare invece si usava il verbo χειρονομέω, da χείρ, mano.



Riferimenti:

venerdì 20 marzo 2020

STEP #01

Definizione ed etimologia

/ge-stì-re/

v.intr.
  • Letteralmente significa fare gesti con le mani o con le braccia, soprattutto per accompagnare un discorso.

v.tr.
  • Da un punto di vista strettamente economico, significa amministrare. [qlc che g. beni, affari, servizi, ecc.]
  • In maniera più ampia può significare condurre, controllare, dirigere, governare, guidare, pilotare, sovrintendere. [provvedere alla direzione logistica di qlc: g. Una situazione]

v.rifl.
  • Quando riferito al soggetto, significa amministrarsi, fare da solo, organizzarsi. [è uno che sa g.]


Quando usato in maniera intransitiva, il verbo deriva dal latino gestus, -us che si traduce appunto con gesto, movimento gesticolazione. Negli altri casi, legato al termine ‘gestione’, possiamo farlo derivare dal vocabolo gestio, -onis, derivato di gero, -is, gessi, gestum, -ere che significa gestire, amministrare.



Riferimenti: