Gestire il colore e il clima su una tela
Nell’arte figurativa su tela della nostra intera storia, è sempre stata data molta importanza al colore, ma senza dubbio questo è stato l’elemento centrale per il filone impressionistico, sviluppatosi nella seconda metà dell’Ottocento. Era talmente importante da mettere in secondo piano il disegno del soggetto in questione, che divenne sempre più spesso un paesaggio naturale e scomparve quasi del tutto l’essere umano.
Non contava tanto dunque cosa veniva dipinto, ma come. Per questa ragione i pittori davano grande importanza all’effetto del clima e cercavano di dipingere la tela nel minor tempo possibile per catturare quello specifico scorcio, in quella specifica luce: si trattava della cosiddetta pittura ‘en plein air’. Gli impressionisti dovevano dunque essere in grado di gestire e prevedere possibili mutazioni meteorologiche che avrebbero modificato la loro opera.
Le cattedrali di Rouen di Claude Monet sono senz’altro le opere più rappresentative di questo periodo e del tentativo di gestire e rappresentare i cambiamenti di luce su un soggetto in relazione all’ora, al tempo, alla stagione, alla tensione atmosferica. Si tratta di una serie di 28 dipinti raffiguranti sempre la stessa cattedrale in questi diversi momenti. Questi dipinti sono stati realizzati fra il 1892 e il 1894 e si trovano oggi in diversi musei del mondo.
Seguono alcune foto dei dipinti più conosciuti della serie.
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La Cattedrale di Rouen, primo sole 1893 Museo d'Orsay, Parigi |
La Cattedrale di Rouen, a mezzogiorno 1894 Museo Puškin, Mosca |
La Cattedrale di Rouen, al sole tramontante 1894 Museo Puškin, Mosca |
Riferimenti:
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