sabato 25 aprile 2020

STEP #11

Gestire nella pandemia COVID-19

La pandemia che ci troviamo ad affrontare ormai da qualche mese è un evento che sta provando tutti, chi da un punto di vista più fisico, chi più psicologico, ma tutti abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa e dobbiamo in qualche modo combattere questa crisi.
Ancora più che fisicamente però, questo virus occupa le nostre menti, ci preoccupa, ci fa tentare di trovare una soluzione, ci riempie momenti che altrimenti sarebbero vuoti. Affrontarlo è senz’altro positivo e anzi doveroso, ma fino a che punto possiamo impiegare le nostre forze unicamente su questa situazione tragica?
Ho trovato molto interessante e grande spunto di riflessione un articolo uscito a pagina 46 del Corriere della Sera del 25-04 di cui allego il link a fine post. Riguarda il premier inglese Winston Churchill, che è stato al vertice della Gran Bretagna per la maggior parte della Seconda Guerra Mondiale. Per lunghi anni ha avuto il pensiero della guerra fisso in testa; le sue decisioni avevano un peso incredibile, moltissime vite dipendevano da queste e moltissimi occhi le osservavano.
A Londra si può ripercorrere parte del suo operato visitando il Churchill Museum and Cabinet War Rooms, dove si riuniva il governo britannico per prendere le decisioni in materia di guerra. Su alcune pareti sono presenti enormi carte geografiche, dove venivano segnati i luoghi delle battaglie e gli spostamenti delle truppe in tempo reale. Anche nella stanza dove a volte si trovava a dormire il premier ce n’è una, ma è presente anche una tenda davanti ad essa, che all’occorrenza la può coprire. L’aveva voluta Churchill in persona, per poter avere dei momenti durante la giornata in cui liberare completamente la mente e non pensare agli orrori che stava affrontando e alle preoccupazioni che aveva. L’aveva voluta, per potersi riservare qualche piccolo spazio per sé, per desideri anche semplici e progetti magari futili. Questo, a suo parere, era l’unico modo per vincere la guerra, non bastava sopravvivere, bisognava continuare a vivere.
Le scelte politiche, le armate e le battaglie sono essenziali alla vittoria, ma il nemico può insinuarsi nella mente e causare ansia e ossessione, e anche queste cose devono essere combattute. Forse, in questo momento di grande difficoltà, possiamo imparare molto da un uomo che ha dato tutto sé stesso per la causa, ma non ha dimenticato di vivere qualche momento per rilassarsi e per ricordarsi perché quello che stava facendo era così importante. Forse, possiamo imparare che ogni questione, per quanto grande, non può e non deve ossessionarci, ma solo impegnare le nostre forze nei limiti del possibile: ogni questione bisogna imparare a gestirla.



Riferimenti:

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